martedì, novembre 27, 2007

More sticks than carrots

Ecco una breve lettera ma di ampio significato inviata alla redazione dell'"Economist" a commento di un editoriale. Il contesto riguarda l'imminente inizio dei negoziati ad Annapolis, capitale del Maryland, per preparare una soluzione politica al conflitto tra israeliani e palestinesi. A molti osservatori, l'incontro patrocinato direttamente dall'Amministrazione Bush si risolverà in un nulla di fatto e diventerà solo l'occasione per foto di gruppo, timidi sorrisi e strette di mano. Relativamente libero da condizionamenti politici data l'impossibilità di ricandidarsi nel 2008, l'inquilino della Casa Bianca dovrà esercitare tutta l'influenza che detiene in modo da soddisfare i legittimi diritti dei palestinesi, a lungo negati, e creare tutti i presupposti per una coesistenza (obbligata) pacifica.
SIR - Have you read "The Israel Lobby and U.S. Foreign Policy"? According to Walter Russell Mead ('Foreign Affairs'), "a fresh start in the peace process requires carrots, not sticks", but since 1967 to date every U.S. government granted Israel a big carrot, namely an unconditional financial, military and diplomatic support. In other words, it led a half million (East Jerusalem included) of settlers in the Occupied Territories in total disregard for the international law. In Annapolis ("Mr Palestine", November 24th), George Bush should wield more sticks than carrots to make the "vision" of a two-state solution into reality.
Nazzareno Tomassini