lunedì, ottobre 22, 2018

L'etica della resposabilità

Grazie a Lutero abbiamo «la fine della precettistica, a favore di un'etica della responsabilità» perché «le opere sono buone perché nascono dalla relazione che Dio ha stabilito con l'uomo... Esse sono il frutto, e non la condizione del perdono. Poichè la sostanza del sacramento sta nel perdono gratuito che Dio promette e al quale bisogna solo affidarsi, il ruolo del sacerdote si riduce a quello di semplice messaggero. Ben lontano dall'inquisire e tormentare alla ricerca di peccati dimenticati, egli è soltanto un fratello che annunzia l'evangelo della grazia». Di conseguenza, siamo di fronte a un punto nevralgico del pensiero luterano nello «spostamento dall'opera del clero all'oggettività e antecedenza della grazie... dopo questo spostamento, come si sarebbe potuta giustificare  più a lungo la conservazione di un ceto separato, col compito riservato di amministrare il patrimonio dei 'meriti', di decidere a chi, a quali condizioni potesse essere distribuito?»
Da ciò scaturiranno gravide conseguenze «non tanto ai suoi colleghi teologi e ai argomenti teorici, ma alle implicazioni istituzionali, organizzative, politiche... il ripensamento di un intero modo di organizzare la vita religiosa» (Silvana Nitti, Lutero)  

lunedì, maggio 28, 2018

La Repubblica presidenziale

Siamo passati in un giorno da una repubblica parlamentare a una presidenziale...

lunedì, febbraio 26, 2018

Le storture della penitenza cattolica

La sostanza del pensiero di Lutero:
«non c'è un prima e un dopo nei quali l'uomo possa spostarsi da una condizione di peccato a una di santità. Per tutta la vita egli rimane un peccatore rivestito da Dio della sua giustizia» (Silvana Nitti, Lutero, p. 76)