sabato, ottobre 10, 2009

La responsabilità futura che il Premio Nobel x la Pace caricherà su Obama

Un po' di sorpresa l'ho avuta nell'apprendere che il Premi Nobel per la Pace 2009 verrà assegnato al Presidente americano Barak Obama ("for his extraordinary efforts to strengthen international diplomacy and cooperation between peoples").
Ma certamente ha un'altra ragione: quella di predeterminare le future decisioni politiche del Presidente americano proprio perché verranno misurate su questo precedente. La rivoluzione portata avanti da Obama riguarda l'atteggiamento cooperativo verso il mondo musulmano, la sottolineatura sugli aspetti che uniscono i paesi e i popoli piuttosto su quelli che dividono, la volontà di bandire totalmente in un indefinito prossimo le armi nucleari, la chiusura di Guantánamo e il rigetto della pratica della tortura. Punti fondamentali ma, purtroppo, che non giustificano del tutto il premio perché non è suffragato dalla concretezza delle azioni e sui risultati acquisiti.
Un riconoscimento forse concesso troppo presto, in anticipo per i più ottimisti, come se fosse una credito da parte della Comunità internazionale piena di fiducia in questo Presidente ma che potrebbe risultare in una carico troppo pesante. I prossimi anni Obama per smarcarsi completamente da Bush dovrà risolvere le guerre ereditate in Iraq e in Afganistan ma soprattutto perseguire con tenacia una soluzione politica in Medio Oriente con la fine della vergognosa occupazione militare (42 anni) da parte di Israele.

domenica, ottobre 04, 2009

Il «peccato di gioventù» del signor Polanski

Disgusto apprendere (citato dal New York Times) che l'intellettuale francese Bernard-Henri Lévi abbia qualificato il comportamento del famoso regista Roman Polanski nell'aver fatto sesso con una ragazza di 13 anni nel lontano 1977 «a youthful error». Al tempo della sua "bravata", Polanski aveva la bellezza di 44 anni quindi non "nell'attenuante" età adolescenziale.
Non si può scusare nessuno per questo genere di crimine.
A buona ragione, la vita del regista polacco è costellata di successi, altrettanto si può dire della sua genialità, dei suoi film (molto bello è "Oliver Twist") o del fatto che abbia avuto un passato difficile e sofferto come testimonia la sua fuga dalla violenza nazista (la madre non ci riuscì e morì ad Auschwitz). Tutto ciò, però, non può esimere nessuno dal commettere questi seri reati.
Nello schierarsi pubblicamente dalla parte del perdono con questa frase, Beranrd-Henry Lévi è molto meno intellettuale e molto più carente nella sua onestà (intellettuale).