mercoledì, luglio 06, 2016

La mostruosità del battesimo ai neonati

Quando sono invitato a un battesimo sono sempre più insofferente alle parole pronunuciate dal prete durante la liturgia perché se stiamo attenti e riflettiamo qui si gioca tutta l'essenza del cattolicesimo: la preghiera di esorcismo e quell'insistenza pedante sulle "gocce di veleno" sono fuori dal mio mondo e dalla concezione che ho dell'uomo. Si dirà della volontà consapevole dei genitori e io rispondo che la tradizione ha un potere di persuasione molto grande! Con questo sacramento il bambino entra nell'ottica cattolica di un dualismo metafisico del bene e del male che respingo totalmente, quest'ultimo non può e non deve avere spazio perché «il male non è affatto una potenza metafisica ma soltanto un increscioso smarrimento, un divampare di umane debolezze: il male diviene ciò ch'è basso, volgare, nocivo, egoistico; non è Dio a tentare l'uomo per mezzo del diavolo, ma è l'uomo che tenta se stesso» (Storia dell'illuminismo, Fritz Valjavec). Io ho un immagine positiva, addirittura ottimistica della persona che soltanto e grazie al potere dell'educazione può progredire moralmente lasciando i pregiudizi, le superstizioni e, per quanto possibile, le passionei egoistiche perchè, secondo la visione illuministica «l'uomo è buono; certo sulla via dell'umana felicità si ritrovano gli abusi e i pregiudizi, rovine di una età passata, oscura... L'illuminista non vede nelle cose un eterno conflitto [come invece è la visione dualistica tipica del cristianesimo], gli manca in genere il sentimento del tragico, dell'estistenza di opposizioni irriconciliabili, delle paurose profondità della vita» (op. cit.).
Se venisse abbandonato il dogma del peccato originale sia come principio fondante del cristianesimo sia come concetto di vita cosa resterebbe della dottrina della redenzione operata da Cristo? Che valore avrebbero i sacramenti? E il clero??  Come dissentire d'Holbach quando afferma che «il Diavolo è utile ai ministri della religione almeno quanto Dio»?