lunedì, aprile 06, 2015

La vitalità della concupiscenza

L'immagine comica, quasi esilarante delle suore che bramano il contatto fisico con Papa Fracesco "violando" il protocollo, il cardinale Sepe spiazzato da questo gesto di affettuosità che richiama in vernacolo alla compostezza della situazione, fa riflettere e al contempo suscita tristezza. Riflettere sugli ordini sacri della Chiesa cattolica che richiede un secondo battesimo per intraprendere una via più pura e lontana dal mondo per arrivare alla perfezione verso Dio; profonda tristezza all'udire che il cardinale aveva "autorizzato" l'uscita dal chiostro delle suore per l'incontro. Il fatto ha dato adito all'ironia dei comici sulla vita repressa delle donne (prima ancora di essere suore...) e alla risposta stizzita fino ad essere addirittura maliziosa delle Clarisse («per fare questo [abbracciare un uomo] avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini.. se avessimo voluto..»). Non riconosco un potere sacro che controlla la parte più intima di una persona, quella sessuale, perché non considero affatto peccato l'amore carnale; Lutero riteneva le relazioni sessuali fossero tanto necessarie e inevitabili come il mangiare e il bere. In generale, la Chiesa cattolica ha un concetto individualistico del peccato e una visione comunitaria del bene, quindi l'uomo se pecca è di sua esclusiva responsabilità mentre per compiere delle opere meritorie necessita dell'amore di Dio, ridotto a mero contabile nei confronti di scolari muniti di pagellina, e in piena libertà può solo cooperare a causa del peccato (comunitario) originale. Da tutto ciò si deduce il grande potere della Chiesa che ha avuto e tutt'ora esercita sulla vasta platesa di fedeli tutto incentrato sui sacramenti e sulle opere, un potere che rivendica il monopolio sul bene. Tutto ciò è stato scardinato da Lutero che ha soppresso la «servitù per devozione» con la «servitù per convinzione».
Ecco il passo di Marx del 1844:
«Lutero, in verità, vinse la servitù per devozione mettendo al suo posto la servitù per convinzione. Egli ha spezzato la fede nell'autorità, restaurando l'autortà della fede. Egli ha trasformato i preti in laici, trasformando i laici in preti. Egli ha liberato l'uomo dalla religiosità esteriore, facendo della religiosità l'interiorità dell'uomo. Egli ha emancipato il corpo dalle catene, ponendo in catene il cuore. Ma se il protestantesimo non fu la vera soluzione, fu tuttavia la vera impostazione del problema. Adesso bisognava non più che il laico lottasse contro il prete al di fuori di lui, ma contro il proprio prete interiore, contro la sua natura pretesca» (Per la critica della filosofia del diritto di Hegel)
Con gli anni, grazie alla conoscenza di tanti libri anche io mi sono liberato dalla servitù per devozione, dall'autorità dottrinale e morale della Chiesa. Per il mio carattere, un inguaribile ottimista, la religione cristiana aveva i giorni contati. Thomas Paine scrisse a riguardo:
«A sette o otto anno udii un sermone letto da un mio parente, un grande devoto della Chiesa sul tema dela cosiddetta redenzione per mezzo della morte del figlio di Dio. Finito il sermone, andai in giardino e mentre scendevo i gradini provai disgusto al ricordo di ciò che avevo udito, e pensai fra me e me che faceva agire Dio onnnipotente come un uomo passionale che uccide suo figlio perché non si può vendicare in altro modo: poiché ero certo che un uomo che avesse fatto una cosa simile  sarebbe stato impiccato, non riuscivo a capire a quale scopo predicassero questi sermoni. Non era uno di quei pensieri che hanno in sé una leggerezza infantile; per me era una riflessione seria, sorta dall'idea che Dio fosse troppo onnipotente [buono, misericordioso, ...] per trovarsi nella necessità di farlo. Adesso la penso allo stesso modo. E credo inoltre che un sistema religioso che ha in sé qualcosa che turba la mente di un bambino non possa essere vero. ... Il racconto cristiano di Dio padre che mette a morte suo figlio o che si serve di qualcuno per farlo non è cosa che un genitore possa dire a un bambino; dirgli poi che questo è stato fatto per rendere più felice e migliore il genere umano non fa altro che peggiorare la storia: come se il genere umano potesse essere migliore dall'esempio dell'assassinio. E dirgli che è tutto un mistero vuol dire trovare una scusa per l'incredibile» (L'età della ragione)  
Per d'Holbach, «se la condotta di Dio è un mistero per me, non è fatta per me»
 
 

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